Catturato dai carabinieri in Calabria il boss della ‘Ndrangheta Bruno Nirta. Il blitz condotto all’alba dal Ros dei Carabinieri è giunto dopo un’accurata indagine condotta ad Aosta sulle infiltrazioni delle cosche calabresi, riconducibili alla famiglia Nirta-Scalzone di San Luca (RC) con collegamenti in Piemonte.
L’operazione, intitolata «Geenna», arriva al termine di accertamenti delicatissimi del Ros dei Carabinieri di Aosta, coordinati dalla Dda di Torino, che hanno sollevato il velo su un intreccio di complicità, traffici e affari riconducibili al boss. E hanno mostrato come la«’ndrangheta era attiva con una propria stabile struttura ad Aosta, infiltrando pesantemente il tessuto economico, sociale, politico della regione».
Bruno Nirta detto «la Bestia», un po’ per la sua silhoutte corpulenta, un po’ per la ferocia, un po’ perché di modi spicci, è il rampollo della cosca di San Luca, Nirta-Scalzone, nota per la strage di Duisburg (sei morti, il 15 agosto del 2007) con la quale però non ebbe nulla a che fare. Fratello di quel Giuseppe Nirta, trafficante di droga, cui la Cassazione attribuì il grado di «padrino», assassinato in Spagna nel 2008, Bruno e’ stato prima il suo braccio destro e poi il suo erede al vertice di un’organizzazione che aveva preso base in Val d’Aosta per un traffico di stupefacenti condotto tra Torino e la Spagna.
Lo statuto speciale della Regione e i vantaggi economici che ne derivano hanno solleticato gli appetiti della cosca che ha cominciato la «scalata» al potere locale. In una intercettazione si sente dire «non possiamo lasciare tutti ‘sti soldi a 4 valdostani». E così il voto di scambio e la forte disponibilità economica sarebbero stati all’origine della marcia verso la presa del potere.
Secondo gli inquirenti, sono emersi coinvolgimenti tra alcuni politici e il sodalizio criminale. Secondo gli inquirenti a capo della cellula criminale (“locale”) di Aosta, c’era Marco Di Donato in qualità di capo e Bruno Nirta e Antonio Raso erano i promotori e gli organizzatori.
Le ripercussioni dell’inchiesta sulla politica della Valle sono state immediate: in carcere sono finiti anche Monica Carcea, assessore comunale di Saint-Pierre (Aosta) e Nicola Prettico, consigliere comunale di Aosta nonché il consigliere regionale Marco Sorbara. I lavori dell’assemblea regionale sono stati sospesi.
«Vista la gravità dei fatti di cui siamo venuti a conoscenza – ha detto la presidente del Consiglio Emily Rini – la conferenza dei capigruppo ha deciso di sospendere i lavori al fine di consentire di avere ulteriori informazioni in merito».
Per l’arresto del boss B.N. a San Luca (Reggio Calabria) il Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri ha dovuto operare con l’unità speciale “Cacciatori di Calabria”. Lo ha spiegato il colonnello Giancarlo Scafuri, vicecomandante del Raggruppamento operativo speciale dell’Arma, illustrando i risultati dell’operazione ‘Geenna’ sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. “Non abbiamo fatto nessun latitante, abbiamo arrestato tutti”, ha aggiunto. All’operazione, condotta dal Ros di Torino, hanno partecipato quasi 200 carabinieri.