La Regione Calabria compila l’elenco delle 172 amministrazioni morose per le quali disporrà il blocco dei pagamenti per recuperare i crediti.
Altra tegola sui comuni calabresi: dopo i circa 300 milioni di acqua non pagata alla Regione dal 1981 al 2004 da parte di ben 262 amministrazioni comunali, il Dipartimento Ambiente stila un elenco (online dal 30 marzo), dei comuni morosi – quelli che presentano crediti certi ed esigibili – che nel 2013 e nel 2014 non hanno versato i tributi dovuti sui rifiuti, nei primi due anni in cui la gestione diretta del settore le è stata riconsegnata dal governo; crediti al netto dei versamenti effettuati sino al 28/02/2016. Dei 127 milioni di euro che sarebbero dovuti entrare nelle casse regionali nel biennio in questione, ne sono arrivati circa 67. Dopo l’avvio del recupero il dislivello è diminuito, ma mancano ancora all’appello 35,3 milioni di euro.
I RISCHI PER LE AMMINISTRAZIONI INADEMPIENTI: la Regione bloccherà i propri trasferimenti ai Comuni morosi. Tutti tranne quelli che riguardano il Por 2007-2013.
Sono 172 i comuni inadempienti con il primo posto che spetta, ancora una volta, a Reggio Calabria maglia nera della classifica con 9,8 milioni, a Cosenza, seconda nella graduatoria dei debitori con 2,6 milioni di euro. E ancora Catanzaro, che ha ridotto notevolmente il suo monte debiti: da 6 milioni di euro di agosto agli attuali 2,3 milioni di fatture arretrate. Tra i capoluoghi Vibo con 114mila euro di debiti, mentre Crotone non compare nell’elenco. Seguono Locri e Cirò Marina, con un milione di euro circa di arretrati. E poi centri come Cutro (838mila euro), Bagnara (819mila), Cetraro (681mila), Lamezia Terme (665mila) Paola (circa 600mila), Strongoli (575mila), Cariati (474mila), Melito di Porto Salvo (463mila), Mileto (437mila) e Soverato (402).
L’elenco dei comuni morosi:
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