Ancora una volta il tratto calabrese della SS 106 all’attenzione delle Istituzioni regionali, con la richiesta, da parte dell’assessore alle Infrastrutture, Roberto Musmanno e del nuovo Capo Area Anas, Giuseppe Ferraro a percorrerla quasi interamente, da Sibari a Caulonia. Un viaggio straziante all’indomani della nuova ondata di maltempo che ha flagellato l’intera Calabria, dal quale sono ri -emerse inequivocabilmente e drammaticamente tutte le criticità e i disagi dovuti alla pioggia battente e al forte vento degli ultimi giorni.
Ad accompagnare l’Assessore e il Capo Area è stato l’ing. Fabio Pugliese, presidente dell’associazione “Basta vittime sulla strada statale 106”; associazione attenta all’area del basso ionio soveratese, fortemente penalizzata per l’assenza di interventi e che paga un prezzo molto alto in termini di giovani vite. In virtù di ciò, assume un significato specifico l’unica tappa prevista da Pugliese, vale a dire quella presso l’Unione dei Comuni del Versante Ionico a Isca marina, per incontrare i rappresentanti territoriali, tra i quali il vice presidente della provincia di Catanzaro, Marziale Battaglia anche presidente del Consiglio dell’Unione, l’associazione “Amici di Danilo” e diversi sindaci del territorio. (Vedi foto).
Il tour ha messo in evidenza la necessità di intervenire subito attraverso lavori di base come la pulizia delle banchine e la sistemazione dei guard-rail, ma soprattutto – ha precisato Anas attraverso il Capo Area – conto di intervenire nell’immediato con l’illuminazione dei ponti, ancora bloccati dalla Sovrintendenza. La posizione in riferimento all’area del soveratese da parte dell’associazione e delle istituzioni regionali presenti è chiarissima: oltre agli interventi a breve termine sono necessari in una seconda fase, interventi di tipo strutturale che vanno pianificati immaginando che non è l’arteria di competenza della Regione, ma dello Stato.
Dunque, l’attenzione nei confronti del tratto soveratese è massima, come dimostra l’evento storico della giornata di ieri, con la presenza di un rappresentante Anas, che ha potuto toccare con mano le criticità, anche nei tratti ammodernati. D’altronde la posizione dell’Ing. Ferraro è stata chiara rispetto ad una ripartizione dei fondi da orientare – ha dichiarato – laddove sono presenti i pericoli e le criticità, come in questo territorio, e non secondo una “logica” che tenga conto del fatto che nel tratto soveratese si sia speso di meno che altrove.